mercoledì 28 ottobre 2009

Pronostici del 28/10/2009

Genoa - Fiorentina Primo Tempo 1 (3,35)
Lazio - Cagliari Primo Tempo 1 (2,55)
Napoli - Milan Over (1,98)
Udinese - Roma Over (1,73)

Moltiplicatore: 29

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Catania - Chievo 1 (2,20)
Genoa - Fiorentina X (3,15)
Parma - Bari X (3,10)
Bologna - Siena 1 (2,20)

Moltiplicatore. 47

lunedì 26 ottobre 2009

Odio il mio compleanno


Oggi è il mio compleanno.

Ma perché si festeggia il compleanno?

E’ forse un merito quello di essere venuti al mondo? E’ stato un nostro atto volontaristico? Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale? Di utile?

NO.

E allora io mi chiedo che motivo ci sia di festeggiare i compleanni.

Io il mio compleanno lo odio.

Ogni anno, il giorno in cui compio gli anni sono una persona intrattabile, irritabile, perennemente nervosa. Non trovo alcun motivo plausibile per cui dover/voler festeggiare.

E poi è snervante ogni anno dover fare una sorta di bilancio sulla propria vita, su quello che si è fatto, sugli obiettivi raggiunti o meno.

Già, forse è proprio questo il motivo per cui odio il mio compleanno: mi accorgo che non ho combinato nulla di buono negli ultimi trecentosessantacinque giorni vissuti.

Sbaglio sempre, sbaglio tutto; se penso ai momenti, alle situazioni in cui sono a mio agio le conto sulle dita di una mano (e ne avanzano di dita, per altro!). Non riesco a trovare il mio equilibrio, non riesco a trovare le persone giuste, non riesco a divertirmi come vorrei, ad impormi, a farmi conoscere come vorrei. Ogni giorno lotto con tutti per far passare un certo tipo di immagine e gli altri percepiscono esattamente l’opposto. E’ frustrante tutto ciò. Ogni giorno sembra sempre peggio del successivo, in un fottutissimo circolo vizioso, una spirale senza fondo. Torno a casa ogni sera insoddisfatto di me e dei rapporti che ho con gli altri. Attenzione: non è sempre così, ma la maggior parte delle volte sì. E non ho soluzioni per questo stato di cose.

Poi il giorno del compleanno ci sono persone che si aspettano chissà che cosa…Mamma chiama mille volte come se ogni secondo del mio compleanno dovesse accadere qualcosa di particolare; ed io a spiegarle che per me è esattamente un giorno come gli altri, in cui voglio fare le cose che faccio ogni giorno, senza chissà quale tipo di festeggiamento o baldoria. E lei che risponde considerandomi quasi un alieno, un tipo un po’ strano, un cinico fuori dal mondo e da ogni sentimento umano. Ed ecco che allora la situazione peggiora, perché a tutto il nervosismo provocato dal compleanno si aggiunge la percezione di non essere accettati. Ma cristo santo! Io ho espresso la mia opinione sul compleanno; tu ne hai una diversa: amen, fine della storia. No, troppo facile. Non si può andare contro la morale costituita, l’immaginario collettivo e le feste comandate. Devi adeguarti o far finta di accettarlo, perché sennò sei fuori dal coro e fuori dal mondo. Un alieno, appunto. La stessa situazione si ripropone identica a Natale, a Ferragosto, a Pasquetta. Se non vuoi fare tutto ciò che fa la massa di pecore, eccoti servito il pistolotto moralista sui significati delle varie ricorrenze, sull’importanza di festeggiare, di stare insieme, di condividere. Ma condividere cosa? E’ giusto condividere qualcosa che non si prova? La considerazione più preoccupante è questa: la gente che cerca di convincerti non lo fa per farti ricredere sulle ricorrenze ma per salvare l’apparenza di condivisione. Vengo e mi spiego: non vuole farti cambiare idea sulla ricorrenza in sé; vuole semplicemente convincerti a far finta di accettarla. E’ una logica oscena. Io non credo in dio, non sono cattolico, detesto la chiesa. Perché devo festeggiare il natale? Cosa ho da festeggiare? Cosa devo condividere? Chi ci crede ha tutto il diritto di festeggiare e condividere. Io no. Voglio essere libero.

Il compleanno si inserisce proprio in quest’ottica: io credo che non ci sia nulla da festeggiare e condividere; si condivide e si festeggia un successo, un merito, un’impresa.

Piccola considerazione.

Oggi, se non altro, in questa tristezza infinita del compleanno ho visto Lei…non la vedevo da mesi e spesso mi chiedevo se e quando l’avrei mai rivista. Era splendida, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, credo se ne sia anche accorta. Era magnetica. Ovviamente non sono riuscito a conoscerla, a parlarle, a fare nulla. E ovviamente ora sono qui a dannarmi l’anima. E a chiedermi se e quando la rivedrò. E se la conoscerò mai.

E’ proprio vero: un altro anno è passato e non sono migliorato in nulla.

Auguri.

domenica 25 ottobre 2009

Pronostici del 25/10/2009

Cagliari - Genoa X (3,15)
Palermo - Udinese 1 (2,05)
Bari - Lazio X (3,10)
Fiorentina - Napoli 1 (1,70)

Moltiplicatore: 34

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Palermo - Udinese Primo Tempo 1 (2,75)
Cagliari - Genoa Primo Tempo 1 (3,40)
Roma - Livorno Over (1,65)
Siena - Juve Over (1,90)

Moltiplicatore: 29

domenica 18 ottobre 2009

Pronostici del 18/10/2009

Catania - Cagliari Primo Tempo 1 (3,10)
Napoli - Bologna Primo Tempo 1 (2,00)
Udinese - Atalanta Primo Tempo 1 (2,30)
Lazio - Sampdoria Over (1,82)

Moltiplicatore: 26

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Chievo - Bari 1 (2,00)
Parma - Siena 1 (1,85)
Lazio - Sampdoria Primo Tempo X (1,95)
Livorno - Palermo 2 (2,20)

Moltiplicatore: 15,8

domenica 4 ottobre 2009

Pronostici del 4/9/2009

Bologna - Genoa Over (1,95)
Fiorentina - Lazio Over (1,90)
Cagliari - Chievo X (3,10)
Atalanta - Milan X (3,20)

Moltiplicatore: 36,7

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Siena - Livorno Primo Tempo 1 (2,80)
Fiorentina - Lazio Primo Tempo 1 (2,40)
Cagliari - Chievo Primo Tempo 1 (2,80)

Moltiplicatore: 18,8

sabato 3 ottobre 2009

La terra frana

Giampilieri.

L’ultima tragedia.

Il copione è sempre uguale: la natura fa il suo corso; l’effetto è devastante. Franano intere colline su minuscoli paesi dimenticati da dio. Morte e distruzione ovunque, lacrime e macerie.

E sempre la stessa frase: “Si poteva evitare”.

Già, ma come? Quando accadono eventi del genere mi viene sempre in mente la massima di Cicerone “Historia magistra vitae”, e penso che avesse torto marcio. O che forse noi non abbiamo fatto nostra questa verità.

Se nel 2007 a Giampilieri c’era già stato un alluvione con frane e smottamenti, la situazione era quantomeno prevedibile. In questi due anni sembra che non sia stato fatto nulla. E il risultato sono le decine di morti innocenti di ieri sera.

La colpa di tutto è l’abusivismo edilizio: si è costruito sul letto di un fiume e questi sono i risultati.

Ho sentito molta gente dire: “E’ colpa dell’ignoranza di certa gente, che quando va a vivere li non si informa della posizione della loro casa”. Devono buttarle giù tutte”.

Io non sono d’accordo. O meglio: l’ignoranza è sicuramente un fattore non trascurabile, specie al Sud; ma non puoi addossare la colpa alla gente che ha comprato casa su quei terreni d’argilla. Il problema secondo me è a monte: se io vedo una casa suppongo che, se è costruita lì, ci può stare.

Penso: “Ma certo che è sicura, secondo te vanno a costruire su un terreno franoso, su una faglia, su un luogo non sicuro? Ma no, dai, sarebbero dei pazzi”. Ecco, secondo me lo schema è questo. La fiducia nelle istituzioni e negli organi competenti è un principio essenziale di una democrazia moderna e di uno stato di diritto. Cioè, io mi fido del loro lavoro. Sennò dovrei andare a controllare ogni singolo respiro che esalo ogni giorno, ogni movimento che compio, ogni cibo che mangio.

Secondo l’adagio di molti, invece, io dovrei analizzare ogni cibo prima di mangiarlo. Invece ci si deve poter fidare della ditta che lo ha fatto. Allora, la colpa non è della povera gente e della sua ignoranza, ma semmai della fiducia che la gente ha nei confronti dell’amministrazione del territorio. E qui si arriva al problema politico. Quando accade un caso del genere (così come a L’Aquila, a Sarno, a Viareggio) la colpa è sempre politica. Ed è bene che saltino le teste di chi ha provocato simili tragedie. Madre Natura fa il suo corso, ma l’uomo peggiora la situazione.

Altra frase sentita dire da molta gente: “Adesso li devono mandare via tutti, lì non si può vivere. Devono buttare giù quei paesini, raderli al suolo e mandare gli abitanti da qualche altra parte”. Non che non sia d’accordo, a livello teorico, ma mi sembra un tantino impossibile. L’Italia è un paese in cui il 47% del territorio ed il 70% dei comuni è a rischio idrogeologico. Dove la vogliamo mandare la gente? la vogliamo fare espatriare? E’ quantomeno poco razionale un’ipotesi del genere, praticamente irrealizzabile.

In Italia va sempre così: o non si fa niente, o si pensa alla soluzione più drastica.

Nessuno che pensi alla prevenzione; che, nel suo piccolo, potrebbe almeno contenere i danni quando si verificano calamità naturali. Anche qui il problema è politico: si investono miliardi di euro per fare il ponte sullo Stretto quando i Siciliani hanno la rete di trasporti peggiore d’Europa.

Si dice sempre in questi casi: “Adesso non è tempo per le polemiche, ora c’è troppo dolore”. Poi, dopo grandi pianti, speciali in tv e funerali annessi, i riflettori si spengono, nessuno parla più del disastro, tutto si dimentica. Fino alla prossima tragedia annunciata.