mercoledì 13 maggio 2009

La sottile linea rossa


In questi giorni mi detesto. Se potessi, mi lascerei.
Non mi sopporto più.
E tutto per quella fottutissima sottile linea rossa che mi perseguita.
In, fondo, a farci caso, tutto è metaforicamente riconducibile ad una sottile linea rossa che deve essere oltrepassata. E non è poi così sottile questa fottutissima linea. Anzi, a volte sembra un muro invalicabile.
Pensate alla politica: la linea, in questo caso, potrebbe essere il quorum da raggiungere, spartiacque tra l'insignificanza e la rappresentatività.
Pensate allo sport, ad esempio al rugby: la difesa della squadra avversaria, quando tu hai il possesso dell'ovale, è schierata sostanzialmente in linea, non in profondità. Ogni volta che guardo una partita in tv penso: guarda che strano, che fatica per superare una linea di uomini, una linea spessa soltanto pochi centimetri. Ed invece il problema è proprio lì. Si fa una fatica infinita, si perde un sacco di tempo, a volte si viene respinti indietro o si perde addirittura il pallone. E allora la linea rossa devi organizzarla tu a tua volta, diventare tu stesso la (fottutissima) sottile linea rossa.
E passiamo, dopo tutti questi preamboli, alla sottile linea rossa che veramente mi tormenta: quella legata ai rapporti sociali.
Breve riassunto di ciò che mi ha spinto a parlarvi della mia affezionatissima (e per questo fottutissima) sottile linea rossa.
Io non credo ai colpi di fulmine. Però in questi giorni vedo sempre una ragazza che mi fa andare in brodo di giuggiole. Vorrei conoscerla, parlarle, far si che si accorga di me in qualunque modo. Ed ecco entrare in scena la sottile linea rossa, ciò che mi separa dall'approcciare questa femme fatale. Ci vorrebbe nulla per rompere il ghiaccio...poi, il blocco. La paralisi mentale, l'inadeguatezza, la cazzutissima timidezza che non mi lascia in pace neanche per un secondo al giorno. Ma dico io...ma si può vivere così? Vorrei solo avere un briciolo di coraggio in più, un pò di sfrontatezza, sfacciataggine, faccia da culo, chiamatela un pò come vi pare; insomma vorrei riuscire a superare la sottile linea rossa, anzi, vorrei proprio farla a brandelli, bruciarla, mangiarla, disintegrarla; ed arrivare dall'altro lato. Che poi possa anche andare male è un dato di fatto tenuto ampiamente in conto (anzi, è una quasi certezza). Ma vorrei almeno poter dire "oh, c'ho provato". E invece nulla. E il tempo passa. E non tornerà. E che palle.

Nessun commento:

Posta un commento